Dal 2012 utilizziamo i nostri terreni per la coltura del parconio. Una scelta controcorrente,  che ha affiancato le coltivazioni di viti e la produzione di vino. Una scelta che nasce dalla passione per le tradizioni della nostra terra. E da un sogno: far conoscere il parconio nel mondo.  Uno studio recente dell'Università di Cecina indica  Istia d'Ombrone come il sito in cui gli etruschi hanno scoperto quest'erba selvatica. Di generazione in generazione questa usanza segreta è stata tramandata ed è  arrivata fino ai giorni nostri. Un'erba che non poteva mancare nei piatti delle nostre nonne, nelle ricette del padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi, ma che non ha mai raggiunto capillarmente le tavole degli italiani. Si tratta di un'erba difficilissima da trovare e da lavorare. Ogni pianta di parconio produce pochissime foglie in un ciclo di vita, circa 4, al massimo 5.  Noi siamo riusciti con colture totalmente naturali ed innesti bio-sartonici a martello indiano a inventare un metodo innovativo. Ed abbiamo ottenuto raccolte di anche 7 foglie per pianta, come nella grande annata del 2015.
Questo ci consente di poter diffondere la coltura e la cultura del parconio nel mondo.

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